Qualche mese fa, mentre guardavo l’intervento di David Heinemeier Hansson al Rails World 2024, ho scoperto l’esistenza di Omakub, uno script ideato dallo stesso DHH per trasformare un sistema Ubuntu in una workstation ottimizzata per lo sviluppo.
Questo script e gli strumenti che porta con sé sono descritti in un video dedicato:
Questo script è espressamente pensato per chi non ha particolare esperienza con Linux, vuole provare un’esperienza diversa ma non vuole investire troppo tempo in setup, configurazione e ottimizzazione del proprio sistema.
Pur non essendo più un utente Ubuntu da diversi anni, ho deciso ugualmente di provarlo per capire se il setup suggerito da DHH potesse aiutarmi a trovare la via maestra verso una maggiore fluidità nella programmazione.
Sono anni, infatti, che spreco tempo alla ricerca della distribuzione perfetta, dell’editor di testo migliore, del sistema ideale per la gestione dei tool di sviluppo e dell’organizzazione ottimale dell’ambiente di lavoro.
Per questo motivo ho liberato un vecchio pc, ci ho installato Ubuntu 24.04 ed ho eseguito lo script Omakub.
Guardando il video, ero rimasto impressionato dall’agilità con cui DHH si muove tra gli spazi di lavoro, tra le applicazioni, nel file system e tra le righe di codice. Il tutto grazie ad alcuni strumenti e paradigmi che da sempre caratterizzano gli ambienti desktop Linux, gli emulatori di terminale e gli editor di testo non grafici.
Oltre ad Omakub, DHH ha pubblicato un piccolo manuale di riferimento che spiega quali sono gli strumenti inclusi nel setup insieme a delle indicazioni per imparare a muoversi in questo ambiente preconfigurato per lo sviluppo. Il manuale è leggibile cliccando su questo link ed è realizzato grazie ad un’altra interessante applicazione web fatta con Ruby on Rails che si chiama Writebook, messa a disposizione gratuitamente per chi volesse provarla sul proprio server/vps.
Le mie impressioni su Omakub
Il sistema risultante dall’esecuzione dello script è sicuramente piacevole alla vista e, con pochi minuti di pratica, diventa abbastanza facile da usare, più o meno quanto qualsiasi altra distribuzione Linux desktop recente. Uno dei vantaggi principali di Omakub risiede nella facilità con cui si possono installare e gestire gli strumenti per sviluppare in Ruby, Python e PHP, grazie ad un menu di configurazione abbastanza intuitivo.
Tuttavia, come detto in precedenza, questo strumento è indicato soprattutto a chi non ha esperienza con Linux e quindi non è “condizionato” da abitudini acquisite in precedenza. Per questo motivo, la mia personale esperienza non è stata particolarmente positiva, anche se onestamente non ho investito molto tempo su NeoVim o su Alacritty e Zellij.
Le vecchie abitudini sono dure da sconfiggere, e per sostituirle con abitudini migliori sono fondamentali la costanza e la dedizione. Questo, però, volendo assumere che il setup di DHH sia effettivamente migliore di quello che avete già, e non è affatto scontato. Di sicuro lui è uno sviluppatore esperto, conosce gli strumenti che usa e padroneggia perfettamente Rails (se non altro perché lo ha creato lui!).
Detto questo, se Omakub vi incuriosisce, dategli una possibilità, sia che siate neofiti di Linux o che siate linuxari navigati.